Il Movimento Espressivo del Corpo Attraverso la Danzaterapia

L’uso psicoterapeutico del movimento aiuta a far emergere dall’inconscio le proprie ferite ed a guarirle

Già nel 1916, Jung affermava che il movimento che il corpo esprime attraverso la danza è uno dei modi di far emergere l’inconscio. Jung in quell’epoca, attraverso gli scritti sull’immaginazione attiva , già sosteneva l’uso delle terapie mediante la creatività espressa dall’arte qual’ è la danza, la pittura, il disegno, la creta. Per Jung, l’esperienza artistica che lui chiama ” immaginazione attiva” ha una funzione terapeutica. L’atto creativo è di per se catartico; attraverso esso liberiamo i sentimenti profondi che vengono rappresentati simbolicamente. Nella danzaterapia è fondamentale la relazione tra mente e corpo.

” L’uomo senza relazioni non possiede totalità, perché la totalità è raggiungibile solo attraverso l’Anima, la quale dal canto suo, non può esistere senza la sua controparte che si trova sempre nel Tu. La totalità consiste nella combinazione di Io e Tu, che appaiono come parti di un’unità trascendente la cui essenza non può essere afferrata che simbolicamente” ( Jung).

Precursore della danzaterapia è stato il grande maestro francese Francois Delsarte , che studiò le leggi dell’ espressione , la relazione tra voce e gesto, e quelle tra spirito e corpo, pensiero e gesto. Le manifestazioni dell’uomo sono in rapporto al senso( genere vitale), al pensiero( genere intellettuale), al cuore ( genere morale o animico). Il gesto è la manifestazione del cuore( sentimento) ed è il rilevatore del pensiero. Le leggi del movimento secondo Delsart evidenziano alcuni punti fondamentali:) il torso come centro vitale e fulcro del movimento.) la percezione che tutte le tensioni sono seguite da rilassamento e viceversa.) le forme fondamentali di movimento: opposizione, parallelismi, e successioni.

Pionieri della danzaterapia sono considerati Trudi Schoop e Mery Whitehouse. Quest’ultima sviluppò un approccio alla danzaterapia basato sull’immaginazione attiva. Invece Trudi Schoop affermava che la danza attraverso movimenti “archetipici” , permette di fare sentire al paziente che esiste; attraverso la danza si contatta la parte sana del corpo che guarisce le ferite dell’anima. L’approccio alla danzaterapia sviluppato da Marian Chace , dava invece molta importanza al lavoro di gruppo utilizzando brani musicali in sintonia col tono emotivo prevalente. La danzaterapia è stata notevolmente influenzata dai padri della psicologia del profondo come Freud, Adler, Reich oltre che dal già citato Jung. Il contributo di Wilhelm Reich è stato di fondamentale importanza attraverso lo studio del linguaggio del corpo con l’interpretazione della ” corazza difensiva”, costituita dalle emozioni represse accumulate nel corpo, che si evidenziano come tensione muscolare cronica. La danzaterapia ,strutturata attraverso il movimento, gli esercizi di respirazione, , le tecniche di danza classica e contemporanea, l’attività ludica e l’improvvisazione della danza, permette di usare il corpo come guida verso l’inconscio , di provare le emozioni negative represse, di essere consapevoli di esse e di esprimerle attraverso la forma del movimento, conquistando in senso metaforico il proprio spazio. La danza è espressione delle nostre emozioni e le modifica; porta ad una liberazione catartica ed a una trasformazione di esse. L’emozione è il punto di unione fra istinto e archetipo, fra corpo e psiche ed è generatrice di valori, immagini, energia e consapevolezza.

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