Aloe Succo

Il nome Aloe deriva dal greco als-alos perchè la pianta vegeta presso il mare. Può anche derivare dall’arabo alua che significa amaro.Il succo che cola spontaneamente dalle foglie si raccoglie e poi viene concentrato tramite ebolizzione. Il gel è ottenuto dopo eliminazioni dei tessuti esterni della foglia.L’aloe ha una attività depurativa, lassativa, eupeptica, cicatrizzante. Parte utilizzata: foglie. Si usa il succo che si ottiene per incisioni superficiali delle foglie, il succo viene concentrato con il calore. Ha aspetto bruno scuro (Aloe barbadensis), con riflessi verdastri nell’ Aloe ferox. Il gel è costituiro da mucillagine delle cellule della parte centrale delle foglie, è ottenuto dopo l’asportazione dei tessuti esterni della foglia.I componenti principali dell’Aloe sono dei glicosidi i cui agliconi appartengono ai derivati dell’antracene. I glicosidi si comportano da profarmaci in quanto per agire devono essere metabolizzati in prodotti biologicamente attivi: i glicosidi contenuti nell’ aloe infatti manifestano la loro attivita’ solo dopo che la flora batterica intestinale li ha idrolizzati liberando gli agliconi e trasformando questi nella forma attiva, gli antroni. Somministrato oralmente, il glicoside antrachinonico transita immodificato attraverso stomaco e intestino tenue mentre a livello del colon si ha la rimozione dello zucchero ed una metabolizzazione da parte della flora batterica in antrone, metabolita ad azione lassativa. I prodotti che si ottengono, infatti, sono scarsamente assorbiti e stimolano la motilità del colon e la secrezione. Si ha un aumento della secrezione attiva di elettroliti e acqua e muco nel lume intestinale e riduzione del riassorbimento di acqua da parte dello stesso. La riduzione dell’assorbimento di acqua avviene per inibizione dell’attività NA/K ATPasica degli enterociti, che inibisce il riassorbimento di acqua, sodio, e cloro e provoca un’aumento della secrezione del potassio da parte della mucosa intestinale. Secrezione dovuta probabilmente a un’ esagerata produzione intestinale di prostaglandine. Ciò determina l’ aumento del volume del contenuto intestinale con stiramento della parete intestinale che a sua volta stimola la peristalsi. L’ effetto lassativo si manifesta dopo 8-12 ore dopo la somministrazione orale, ma e’ piu’ rapido in caso di somministrazione rettale. L’Aloe risulta indicata, saltuariamente nella stitichezza atonica. In alcuni casi l’assunzione della pianta comporta spasmi a livello intestinale ed in tal caso e’ necessario diminuire la posologia o sospendere il trattamento. In questi casi e’ utile l’associazione con carminativi (finocchio)e antispasmodici (camomilla) Per abuso o utilizzo cronico si possono manifestare perdita di elettroliti (potassio, albuminuria…), pseudomelanosi reversibile al colon, ipomotilita’ intestinale fino all’ atonia. In soggetti sensibili puo’ comparire gastrite. Sono possibili interazioni con farmaci quali glicosidi cardiaci e farmaci antiaritmici a causa della perdita di potassio. L’Aloe è la pianta antrachinonica più forte e più irritante. La dose purgativa è molto alta e può provocare la congestione del piccolo bacino. L’aumento del flusso sanguigno intensifica il mestruo e può avere effetto abortivo. Controindicata: durante la gravidanza e allattamento, durante le mestruazioni; in caso di emorroidi , varici, appendicite infiammata. L’uso prolungato provoca riduzione del potassio per cui occorre fare attenzione se si assumono glicosidi cardioattivi e cortisonici.

Informazioni sull’aloe www.bottegadelleerbe.it

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